Inserire sul tuo sito web istituzionale un file con la cartografia da scaricare non vuol dire che tu abbia uno strumento idoneo a gestirla.
Con questo articolo ti spiegherò perchè gestire le mappe cartografiche solo in formato pdf non è una semplificazione ma bensì un danno a tutta la tua attività lavorativa.
Questa scena l’avrai vista varie volte anche tu.
Fantozzi che resta malauguratamente chiuso con la mano nella portiera dell’auto.
A me la scena, ogni volta che la vedo, fa sempre ridere…
E’ una situazione banale ma con possibili conseguenze anche pesanti. Però, se ci pensi, basterebbe davvero poco, solo un po’ di attenzione in più.
Incidenti come questo capitano per il semplice motivo che si va di fretta e ‘non ci si pensa’.
Un po’ come quando ricevo certe telefonate e alcuni clienti mi rispondono sbadatamente…
“Grazie…noi il WebGIS ce l’abbiamo già…abbiamo tutti i pdf caricati sul sito…”
Credo ormai aver perso il conto per il numero delle volte che parlando con un potenziale cliente, questa sia stata la risposta ricevuta.
E’ capitato anche pochi giorni fa…
Mi passano la telefonata di un Comune (non cito quale per rispetto professionale) che vorrebbe avere qualche informazione in più in merito alla gestione della sua cartografia a seguito di alcune modifiche allo strumento urbanistico in uso.
Chiariti rapidamente i dubbi dell’interlocutore – il geometra di turno – chiedo come sempre come stiano gestendo la loro cartografia e che strumento abbiano in dotazione per pubblicarla su web.
Ed è qui che mi si ripropone – per l’ennesima volta – la solita risposta in una delle sue tante varianti dove mi viene venduto il “abbiamo già tutto” associato a “è in formato pdf“.
Dato quindi per scontato che immagino sappiate tutti cos’è un file in formato pdf e soprattutto cos’è un WebGIS (qui ti parlo della tua differenza rispetto al GIS: https://ottimap.com/qual-e-la-differenza-tra-webgis-e-sit/) voglio cercare di entrare maggiormente nel dettaglio per dare l’inconfutabile prova finale che stiamo parlando di due cose completamente diverse e che soprattutto alla fine danno servizi e risultati completamente diversi.
Voglio allora immaginare come potrebbe essere la sfida tra queste due soluzioni completamente diverse tra loro. Immaginiamo una sfida “Italia – Germania” della cartografia: l’ente pubblico che approva un nuovo strumento urbanistico e decide di renderlo fruibile pubblicandolo sul sito web istituzionale.
Possono bastare alcune tavole in pdf…? 0-0 e palla al centro. Vediamo chi vince la partita…
Il pdf è un documento “morto”. Condoglianze.
Le tavole in pdf sono un’esportazione di ciò che è stato realizzato in CAD o con un GIS. E` l’esportazione di un layout di stampa. Le uniche informazioni che possono essere fornite sono grafiche tramite la traduzione delle varie campiture (quelli che i disegnatori CAD chiamano “retini”) e colorazioni con la legenda solitamente presente nel cartiglio della tavola.
Il pdf non è interrogabile nel senso che cliccando sul documento non posso avere informazioni aggiuntive associate all’area in questione.
Il pdf non ti lascia scegliere cosa vedere e cosa non vedere. Quello che viene esportato… è visualizzato. Stop.
Il pdf è quindi un documento per me “morto” nel senso che non da risposta alle tue interrogazioni e interazioni.
Tutt’altra cosa è caricare il nuovo strumento urbanistico su WebGIS.
Ti cito solo tre caratteristiche in più ma potrei andare avanti per ore:
– Livelli interrogabili che permettono di associare informazioni testuali e numeriche alle forme disegnate in mappa al fine di poter migliorare l’attività di analisi e gestione del territorio
– Livelli accesi/spenti a piacimento che consentono visualizzazioni diverse della mappa a seconda delle esigenze
– Possibilità di zoom (quasi) infinita per visualizzare il territorio alla scala desiderata consentendo così un’esplorazione molto più “su misura”
Aggiornamento della sfida: 1-0 per il WebGIS e palla al centro, ma la partita è ancora lunga.
Il pdf è un documento “bloccato”. Il WebGIS è fatto per essere aggiornato nel tempo.
Essendo figlio di un’esportazione, il PDF non è pensato per eventuali modifiche delle informazioni contenute in se stesso.
Cosa vuole dire questo? Vuol dire che se per caso ho un errore grafico (un colore sbagliato o un errore di testo) oppure vien approvata una Variante al mio strumento urbanistico, dovrò fare una nuova esportazione, ricaricare il documento sul sito web e sostituirlo a quello errato (o datato).
Quindi, chi nel passato aveva scaricato il vecchio documento dovrà fare nuovamente il download…sperando non ci siano altre modifiche o l’operazione sarà ciclicamente ripetuta!
Aggiungerei anche il fatto di dover lavorare continuamente col dubbio se il PDF che ho scaricato è il più recente ed aggiornato o meno.
Nel caso di un WebGIS tutto è molto più semplice per almeno 3 motivi:
– i dati son già tutti caricati e dovrò intervenire solo sui livelli soggetti a modifiche
– una volta corretto l’errore non avrò altre operazioni da fare;
– il dato su web è sempre aggiornato e chi si collega al sistema sa che ciò che vede è sempre la cartografia di riferimento. 2-0 per il WebGIS
Il pdf non costa niente. Il WebGIS…pure.
Titolo parzialmente vero (anche se ormai si realizzano WebGIS base con impegni di spesa minimi) se la mettiamo sotto questo punto di vista ma proviamo a vederla in un altro senso.
A lato di un impegno di spesa che rientri e miglioramenti riesco ad avere? Col PDF nessuno.
Il documento morto è caricato sulla pagina web. Nessun vantaggio supplementare ne per dipendenti dell’ente che per cittadini. Posso visualizzarlo con un lettore come Acrobat Reader oppure stamparlo (con tutti i contro che ne derivano vista la scala fissa).
Col WebGIS…molti! Il portale web non è un documento morto ma è uno strumento vivo al servizio dell’utilizzatore.
Posso stampare come e cosa voglio (in termini di scala, visualizzazione, formato di stampa). Grazie alla possibilità di interrogazione (e alla presenza di eventuali moduli come ad esempio la connessione diretta a Google Maps e Street View) può diventare un vero e proprio asso nella manica per l’utilizzatore dell’ente.
Può stravolgere completamente le modalità operative quotidiane. Non è più un mero link caricato su una pagina del sito. L’utilizzo del WebGIS deve far parte delle operazioni standard quotidiane, un po’ come controllare la posta e rispondere alle telefonate!
3-0 per il WebGIS. GAME OVER.
Hai ancora la condizione di “essere apposto cosi”? Secondo te un pdf è sufficiente? Sono pronto a raccogliere la sfida e giocare un’altra partita.
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Map Your Business!
Federico Rosa
Esperto in Mappe GIS Personalizzate
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